Italia eliminata, dimissioni a caldo di Cesare Prandelli e (caso più unico che raro) del presidente della Federcalcio Giancarlo Abete. Il vertice del movimento calcistico italiano si fa da parte dopo la seconda eliminazione consecutiva ai gironi eliminatori dei Mondiali di Calcio. Nel 2010 potevamo consolarci con il successo del 2006, ed anche in quel caso Lippi (che una coppa a casa l’aveva portata), si fece da parte. Stavolta alle dimissioni del Commissario Tecnico si unisce quella di Abete, anche perché è stato proprio lui a scegliere Prandelli, ma soprattutto a confermarlo prima del Mondiale in Brasile allungandogli il contratto. Restare in sella dopo l’uscita di scena dell’uomo che avevi scelto per guidare la nazionale sarebbe stato troppo, ma resta comunque da vedere se e in quale modo il buon Abete si riciclerà. I maligni scommettono che la sua non sarà un’uscita di scena definitiva.
Ad ogni modo resta il nodo allenatore. Prandelli non c’è più, tocca trovare un sostituto ed anche alla svelta. Le alternative, restando ai tecnici italiani non mancano, anche se difficilmente possono essere considerate entusiasmanti, soprattutto in una serata così amara.
Massimiliano Allegri dopo Prandelli?
Innanzitutto c’è Massimiliano Allegri, l’ex allenatore del Milan è ancora senza panchina, sarebbe subito disponibile e potenzialmente pronto a raccogliere l’eredità di una nazionale che ha fatto talmente male da essere facilmente migliorabile, almeno sulla carta.
Per Allegri, reduce dalla chiusura del rapporto con il Milan, lui che è sempre stato protetto da Adriano Galliani anche nei momenti più difficili, sarebbe una buona occasione di rilancio considerando che di offerte vere da top club nazionali ed internazionali non sono fin qui arrivate. Si era parlato di un possibile approdo al Tottenham, poi non concretizzatosi. Insomma, Allegri rappresenterebbe la soluzione più semplice all’enigma. Anche dal punto di vista dell’ingaggio l’ex allenatore rossonero sarebbe alla portata della Figc che difficilmente supera 1.5/2 milioni di netti di euro all’anno per l’allenatore della Nazionale.
Alberto Zaccheroni dopo Prandelli?
Altra alternativa arriva dall’Oriente. Il romagnolo Alberto Zaccheroni ha esperienza come commissario tecnico di Nazionali. La sua esperienza con il Giappone, che aveva portato a vincere la Coppa d’Asia, sembra pronta a chiudersi dopo questa partecipazione al Mondiale. Un pareggio (con la squadra in 11 contro 10 con la Grecia per molto tempo) e una sconfitta con rimonta subita dalla Costa d’Avorio. Formalmente la squadra di Zaccheroni non è ancora fuori, ma in ogni caso l’idillio sembra essersi rotto ed una sua dipartita appare inevitabile. L’ex tecnico, fra le altre, di Milan, Inter e Juventus, potrebbe facilmente liberarsi per diventare il C.t. dell’Italia, ruolo più complicato ma certamente più stimolante di quello ricoperto lontano da casa in Giappone.
Francesco Guidolin dopo Prandelli?
Altra ipotesi è quella di Francesco Guidolin. L’ex allenatore dell’Udinese, oggi è “supervisore tecnico” delle tre squadre della famiglia Pozzo: l’Udinese, appunto, il Watford e il Granada. Ha lasciato la panchina proprio per lo “stress” di allenatore una squadra che partecipa ad un campionato. Ha voluto prendersi una pausa, abbandonare il ruolo che gli è appartenuto pur rimanendo nel mondo del calcio. Proprio per questo sarebbe ipotizzabile un suo impiego come Commissario Tecnico dell’Italia, decisamente meno “pressante”, ma non con meno responsabilità.
I contro ad una scelta del genere sono ovvi: la scarsa esperienza internazionale e le motivazioni da ritrovare dopo aver deciso, di propria sponte, un passo indietro.
Luciano Spalletti dopo Prandelli?
Altro allenatore italiano “libero” dopo l’esonero dallo Zenit. Esperienza all’estero certo non gli manca, anche se i successi in terra russa sono arrivati soltanto in campionato. Spalletti è vicino agli ambienti delle federazione, ha allenato per molti anni in Italia e alla Roma ha ottenuto ottimi risultati, al punto che prima di Rudi Garcia era da molti rimpianto nella piazza giallorossa.
Ora si trova senza una panchina, certo il suo ingaggio (quello percepito in Russia) sarebbe inarrivabile per la Figc, ma non è da escludere la possibilità per lui di rientrare nel calcio che gli è più vicino da un punto di vista tecnico ed emotivo passando proprio dalla nazionale Italiana.
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